Apnea.  La più giovane delle Parche

Cloto, la più giovane delle parche nata dalla notte, si dice che un giorno abbia incontrato un pesce.

di Verdiana Vono
regia Stefania Tagliaferri
con Maria Chiara Caneparo, Alice Corni, Elisa Zanotto
musiche David Cerquetti

Partecipa al Roma Fringe Festival 2019
Selezionato dall’Ordine degli Psicologi di Trento per la Giornata Nazionale della Psicologia 2018
Selezionato dall’Ordine degli Psicologi della Valle d’Aosta per la Giornata Nazionale della Psicologia 2017
Finalista Premio Incroci Teatrali 2016

Con Apnea. La più giovane delle Parche Verdiana Vono restituisce a Cloto, la tessitrice, il suo vero nome. Cloto intreccia le maglie del destino, che unisce e divide le persone. Fili tutti ugualmente possibili finché non si sceglie quale tendere. L’apnea è il momento di incubazione prima della scelta, prima della conoscenza che, ben lontana da un’illuminazione eidetica, in Apnea. La più giovane delle Parche è assimilata all’apprendimento e all’incorporazione di una pratica. 

Emanuela Calatosti, 17/01/19, Music.it

La serata del 14 gennaio 2019 al Roma Fringe Festival si apre sul palco A con una commedia tutta al femminile in cui ogni personaggio e ogni sua affermazione risulta come la tessera di un mosaico in cui viene rappresentata una figura femminile complessa, in bilico tra le sue fragilità e i suoi forti propositi. Il titolo di questa pièce brillante e satirica, scritta da Verdiana Vono e diretta da Stefania Tagliaferri, è  Apnea. La più giovane delle parche. 

Alessandro Gilardi, 16/01/19, Ilfoyer.it

Sinossi

Tutto si svolge in bagno, luogo di intimità e di riflessione. In scena si staglia una vasca, fucsia evidenziatore, un promemoria dei movimenti interiori dell’animo. In bagno si ride, si piange, si dorme se in camera c’è un pipistrello.
Tre ragazze condividono la casa e il non sapere esattamente cosa le abbia portate a questo punto della loro vita. Versilia ha uno studio dentistico e vuole riempire la sua esistenza di cose nuove. Souvenir ha ereditato una concessionaria e a volte vorrebbe essere una barista che non riga il paraurti una volta alla settimana. Narcisa è l’ultima arrivata e cambia identità quando deve affrontare il mondo esterno.
Hanno deciso di migliorare.
E hanno un piano di 365 post-it.

Note al testo

Cosa c’entrano un paio di scarpe con le borchie e l’invenzione di un mito sulla più giovane delle Parche, Cloto?
Coniugare poesia e leggerezza, epico e quotidiano: questa è la sfida dell’autrice, intenta a ricercare le permanenze del classico nel contemporaneo.  Apnea è un testo di sospensioni. Le interruzioni logiche e le pause sono un tentativo di rendere mimetica la parola e quanto succede nella mente di una persona in uno stato di apnea. Le tre protagoniste non sono dei casi clinici, ma delle donne che cercano di vivere nella quotidianità con le loro paure e le loro esuberanze, che hanno bisogno di riconnettersi con la parte più profonda di loro stesse, per mettere in pratica il loro desiderio di felicità.

Note di regia

Apnea è una storia di delicatezza, un incoraggiamento a guardare oltre la superficie. Lo spettacolo porta l’attenzione sulla battaglia che ogni giovane deve compiere per sentirsi accettato: che si tratti di un risultato professionale o familiare, pubblico o privato, le aspettative della società sono alte. Questa pressione sovente genera apnee, piccole psicosi che alimentano la nostra zona di insicurezza e non ci permettono di esprimerci al pieno nel nostro potenziale, non ci permettono di essere liberi e felici. L’affondo nell’abisso interiore che le protagoniste affrontano nel susseguirsi delle scene, permette loro di aprire gli occhi e di cominciare ad agire in modo organico, attivando un’intima rivoluzione, che potrà avere ricadute di onda lunga, anche all’esterno della microcomunità domestica che vediamo rappresentata. 

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